In caso di infortunio o per la necessità di rafforzare alcuni distretti muscolari, la corsa in acqua, nota anche come POOL RUNNING, può fare al nostro caso. Si pratica immersi nell’acqua senza mai toccare il fondo con i piedi e può essere eseguita per recuperare l’efficienza motoria dopo un infortunio, oltre che come attività alternativa alla corsa vera e propria nel cross training.
Nell’acqua il peso del corpo risulta ridotto, permettendo di compiere il movimento senza sovraccaricare un apparato locomotore infortunato. Questo consente di iniziare precocemente la riabilitazione motoria e scongiurare la frustrazione dello stare fermi in attesa di un completo recupero.
Dove Si Pratica La Corsa In Acqua
Si pratica in un punto della piscina dove non si arriva a toccare il fondale con i piedi, a circa un metro dal bordo vasca. È necessario esporre ben in vista il programma da svolgere, perché sarà composto da una serie di esercizi vari e dettagliati, difficili da memorizzare.
Qual È La Difficoltà Maggiore Della Corsa In Acqua?
La principale difficoltà di questo sport acquatico è quella di mantenere le gambe verso il fondo, perché la resistenza dell’acqua tende a portarle in superficie. È proprio questo principio che rende la corsa in acqua un’attività notevolmente allenante. Indossando intorno alla vita una particolare cintura realizzata in schiuma EVA (l’AquaJogger), è possibile mantenere il corpo perpendicolarmente al fondo della piscina, mentre si corre sul posto. In rapida sequenza le ginocchia si sollevano e i piedi a martello sfidano la resistenza dell’acqua, che è 10 volte superiore a quella dell’aria! Se in posizione inerziale le spalle affiorano in superficie, è importante che durante le spinte il corpo si sollevi di 3 o 4 cm, evidenza di un esercizio ben eseguito.
Skip In Acqua : Come Si Esegue
Il gesto atletico ricorda un po’ gli esercizi di “skip”. La gamba non deve scendere “dietro”, ma sul davanti. Bisogna alzare le ginocchia ad un’altezza simile a quella della corsa normale o leggermente superiore, con il piede a martello (90° gradi rispetto alla gamba) che permette di allenare anche i muscoli tibiali, senza forzare sulla caviglia e il collo del piede. Quando le ginocchia raggiungono il punto più alto, si spingono verso il basso. È importante non avere un’azione rotatoria delle gambe per non incidere troppo sulla catena cinetica posteriore. Anche le braccia hanno la loro parte come nella corsa. Devono muoversi avanti e indietro, con un’azione decisa che, coordinata con le gambe, può aiutare il galleggiamento in assenza di ausili specifici. I gomiti devono essere piegati a circa 90° senza distanziarli troppo dal busto. Le mani poi devono essere semichiuse.
Tipologia Di Allenamento
La peculiarità della corsa in acqua non è la velocità, ma l’intensità dello sforzo con ripetute brevi i cui tempi devono essere multipli di 20” o di 30’’. Nel dettaglio, con ripetute di 6” il recupero dovrà essere 14” o 24”, di modo che il totale da prendere come riferimento da cui ripartire ogni volta sia 20” o 30”. Questo perché, trattandosi di allenamenti caratterizzati da molte variazioni di ritmo che si possono ripetere anche per 10 o 20 volte, si rischia, soprattutto all’inizio, di perdere memoria della serie o della ripetizione.